Decoro urbano a Pavia?: lettera di uno studente

Gentile direttore,
sono uno studente universitario
fuorisede
, con domicilio in Pavia.
Come tanti giovani che nel mezzogiorno e nel centro Italia subiscono il quotidiano assalto mediatico di un Nord efficiente e affrancato da problemi, relegato a ruolo di motrice di un
Paese altrimenti imbrigliato nella corruzione e nell’immondizia, ho ceduto
anch’io alla tentazione di “trasferirmi
al nord
”, scegliendo Pavia per la pluri-rinomata eccellenza universitaria.

dopo Botellon

Con rammarico ho potuto
constatare che l’immagine trasmessa non corrisponde alla realtà. Per esempio
per quanto riguarda il famigerato decoro urbano, Pavia offre un poco edificante
spettacolo di rispetto dell’ambiente pubblico nelle sue molteplici forme.

 

Desta rabbia il fatto che mentre
si discute ad ogni livello di impatto ambientale dell’attività umana, di
rivoluzione verde per uscire dalla crisi e di eco incentivi onnipresenti nelle
finanziarie, il cittadino pavese incontri ancora notevoli difficoltà nello
smaltire in modo corretto e differenziato i suoi rifiuti.

L’oggettiva difficoltà nel
trovare cestini in centro, la raccolta del solido urbano non effettuata tutti i
giorni e le strade inevitabilmente sporche, questo è quello che si offre alla
vista di ogni cittadino. Spostando l’attenzione sulla differenziata la
situazione è addirittura peggiore: punti di raccolta esigui o del tutto
inesistenti in centro, raccolta dell’umido totalmente assente, informazioni
latenti a proposito di una corretta
differenziazione, possibilità del ritiro gratuito dei rifiuti solidi pesanti
quasi sconosciuta alla cittadinanza, come dimostrano i componenti d’arredamento
che spesso sono lasciati con non curanza sul bordo della strada. Il centro
storico si trova ad essere maggiormente esposto a causa della compresenza di
due fattori, quello di essere il centro di maggiore aggregazione della città e
quello di constatare le maggiori mancanze da parte degli organi preposti al
mantenimento di una città pulita e vivibile.

Tanti giovani studenti pavesi,
come il sottoscritto, non sono più disposti ad accettare la responsabilità di
un ambiente urbano indecoroso, né le chimeriche soluzioni-divieti prescritte da
ordinanze frettolose.

Il rispetto dell’ambiente comune
e quello per le generazioni future sono caratteri imprescindibili per una comunità
civile. Pur essendo periodo di campagna elettorale, concetti di tale importanza
vengono solo sfiorati. Noi giovani siamo stanchi di essere appellati ad
intermittenza o come risorse a cui dare fiducia, o come emergenza e rischio, a
seconda delle circostanze e delle platee elettorali cui ci si rivolge.

Ne sono dimostrazione le continue
pressioni che molti studenti dei collegi e delle altre strutture universitarie
pongono in favore della realizzazione della differenziata, che nella maggior
parte delle residenze universitarie pavesi non viene ancora effettuata. Diventa
inevitabile l’imbarazzo nei confronti dei nostri cugini europei che, venendo
qui per studiare con borse di studio Erasmus, osservano a Pavia una realtà che
nei loro paesi di provenienza è stata messa alle spalle oramai da diverso
tempo.

Ho ovviamente apprezzato
l’iniziativa degli studenti che la scorsa notte in piazza del Duomo hanno
improvvisato una raccolta spontanea di carta, vetro e alluminio per dimostrare
che l’aggregazione giovanile non coincide necessariamente con una città più
sporca e irrispettosa, ma che, al contrario, si potrebbe trasformare in un
valore aggiunto per Pavia. Si dovrebbe concedere a tutti i soggetti che la
città la abitano, anche la
possibilità di viverla a pieno.

Non altrettanto apprezzabile è,
invece, l’iniziativa del comune di Pavia che, in nome del risparmio energetico,
anziché avviare politiche strutturate di riconversione efficiente, preferisce
la strada comoda del lasciare al buio la città; in particolare alcune strade
del centro storico si trasformano inevitabilmente in luoghi in cui si diffonde
il degrado, l’insicurezza e la criminalità.

Rivolgo quindi a tutte le
istituzioni preposte l’invito di evitare di scaricare sugli studenti responsabilità di problemi che derivano,
invece, da una scarsa e superficiale conoscenza della realtà cittadina.
Auspico perciò l’ avvio di un’analisi maggiormente partecipata sul territorio,
un dialogo concreto con l’obiettivo di rendere il contesto pavese apprezzabile
e più vivibile per i suoi abitanti.

In questo ambito gli studenti
potrebbero essere un interlocutore privilegiato per tali istituzioni, in quanto
sono consapevoli che le pratiche per il rispetto dell’ambiente messe in atto
oggi, e quelle che saranno in grado di inventarsi domani, sono le sole capaci
di garantire un futuro desiderabile e davvero sostenibile in cui la gestione
delle attività umane (economia) potrebbe e dovrebbe riallacciarsi alla logica dell’ambiente in
cui viviamo (ecologia).

Sperando in una Pavia più
sensibile nei confronti dell’ambiente nonché dei bisogni dei cittadini e degli
studenti, la ringrazio per questo spazio. Buona giornata a tutti i lettori.

 

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